Il fotovoltaico galleggiante, o floating solar, è considerato la rivoluzione nel campo della produzione di energia sostenibile. I dispositivi solari galleggianti, come dice il nome stesso, non sono altro che pannelli fotovoltaici disposti su superfici di acqua, che siano mari o grandi laghi.
A che punto siamo con l’installazione di pannelli solari galleggianti?
Negli ultimi anni l’attenzione alla produzione di energia sostenibile è molto aumentata. Si cercano soluzioni green per ridurre il consumo di sostanze fossili, molto costose, inquinanti e in grado di creare instabilità geopolitiche.
Non sono passati inosservati i vantaggi del floating solar:
- è possibile destinare i terreni all’agricoltura, all’edilizia e ad altre industrie
- produce grandi quantità di energia ogni anno
- ha costi di manutenzione ridotti rispetto alle centrali nucleari o di carbone
- un floating solar rende il 15% in più rispetto a pannelli “terrestri”, in quanto non ci sono fonti di ombra dove ci sono specchi d’acqua
- le procedure burocratiche per l’installazione di pannelli fotovoltaici galleggianti sono più snelle.
Il floating solar potrebbe essere una grande risorsa in un periodo di incertezze come quello che stiamo vivendo: tensioni geopolitiche, rialzo dei costi dell’energia, scarsità di materie prime sono tutte problematiche che l’impianto di pannelli fotovoltaici galleggianti potrebbero risolvere.
Le sperimentazioni non mancano, ma non possiamo dire che la diffusione di questo metodo green di produzione di energia sia accelerata.
I dati sul solar floating
Quando si pensa al fotovoltaico, si immaginano impianti disposti in terreni o su tetti di edifici. Questo non stupisce: solo il 2% della produzione di pannelli fotovoltaici viene installata in specchi d’acqua come canali di irrigazione, laghi o persino nel mare.
Un dato che potrebbe aumentare, dal momento in cui spesso si evita l’installazione di pannelli perché si vuole destinare un certo terreno a un’industria differente. I bacini artificiali presentano superfici inutilizzate che potrebbero essere coperte da pannelli fotovoltaici.
In Cina e in California sono partite le prime sperimentazioni e l’entusiasmo per i risultati non manca: dieci ettari di fotovoltaico galleggiante producono ben 1.500 MWh/anno di energia elettrica, offrendo al contempo la possibilità di utilizzare i terreni per altri scopi.
Il caso più interessante in Cina è quello nella provincia di Shandong, in cui la Huaneng Power International ha installato un parco fotovoltaico galleggiante dalle dimensioni impressionanti che oggi sta per arrivare a produrre 550 milioni di kWh/anno.
Ovviamente questi esperimenti non sono passati inosservati agli occhi di vari stati del mondo, tra cui quelli europei, soprattutto a fronte delle restrizioni causate dal conflitto tra Russia e Ucraina. A Zwolle, nei Paesi Bassi, è stato installato un parco da 18 ettari nel bel mezzo di un lago. La struttura produce il 6% del fabbisogno energetico della città senza occupare spazio destinato alle aziende.
Al momento il floating solar non è molto diffuso: i motivi sono essenzialmente la scarsa conoscenza del mezzo e il rialzo dei prezzi dei pannelli, a causa del costo delle materie prime come acciaio, vetro, nichel e altri.
Come funziona il floating solar
I pannelli fotovoltaici galleggianti funzionano esattamente come quelli terrestri, con la sola differenza che sono montati su piattaforme galleggianti. Fortunatamente questi impianti richiedono meno permessi per l’installazione, in quanto non si vanno a privare agricoltori e altre industrie di terreni.
Per questo motivo e per la facilità di installazione, i floating solar sono meno costosi, più veloci da posizionare e rendono anche di più rispetto a quelli terrestri. Si stima che il mercato dei solare galleggiante sia in crescita in Asia, con una previsione di crescita del 59% ogni anno, ma anche in Europa ci sono i primi segnali di evoluzione: in Germania, in Polonia, nei Paesi bassi è cominciata la sperimentazione.
Ci auguriamo che il fotovoltaico galleggiante si diffonda il più in fretta possibile come alternativa green agli idrocarburi.
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Fonte: www.italiasolare.eu
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