Cos’è l’alienazione parentale e quali danni può causare

Cos'è l'alienazione parentale e quali danni può causare

Cos’è l’alienazione parentale

L’alienazione parentale è un reato riconosciuto dalla legge italiana e consiste, in casi di divorzio, nel comportamento del genitore affidatario che strumentalizza il rifiuto del minore di vedere l’altro genitore, impedendone così le visite stabilite dal Giudice. L’alienazione parentale è generata da una “programmazione” dei figli da parte di un genitore detto alienante e può manifestarsi in vari modi: attraverso l’uso di espressioni denigratorie, false accuse di trascuratezza, violenza o abuso, riferite all’altro genitore, ossia quello alienato. La costruzione di una falsa realtà familiare di terrore e maltrattamento genera nei figli sentimenti di diffidenza e astio verso l’altro genitore. In altri termini, questi diventano dipendenti dal genitore alienante e arrivano quindi ad assecondare la sua concezione della realtà. Così facendo, il genitore alienante riesce a distruggere il rapporto fra figli e genitore alienato, violando il cosiddetto diritto alla bigenitorialità che è importantissimo per un bambino e deve sussistere sempre, tranne in rari casi. L’argomento è veramente delicato e complesso e ci sono diversi siti dove poter trovare approfondimenti sull’alienazione parentale .

Quali danni causa l’alienazione paretale nel bambino

La separazione dei genitori è un momento molto doloroso per i figli, soprattutto quando sono piccoli, infatti come sostengono gli psicologi, i bambini fino ai 7 anni non hanno una vera e propria identità ma si identificano per metà con la mamma e per metà con il papà. In ogni caso comunque, qualsiasi sia l’età del bambino determina dei cambiamenti a livello affettivo, sociale ed economico. Nel caso di alienazione parentale poi, il bambino comincia a nutrire astio verso il genitore alienato fino a non volerlo più frequentare, così di fatto viene a mancare il diritto legittimo alla bigenitorialità di cui esso deve godere. Spesso capita che uno dei genitori pone in essere un’aspra conflittualità a danno dell’altro genitore e lo fa manipolando i figli e distruggendo il loro rapporto con l’altro genitore. Oltre ad essere punibile per legge dunque, questa situazione si riversa negativamente sul bambino, e ad aggravarla è anche la condizione di separazione fra i due genitori, che già di per sé viene avvertita con disagio. I figli hanno sempre bisogno di entrambi i genitori per una corretta crescita psico-fisica, per questo è importante che questi si impegnino per mantenere il giusto equilibrio familiare e non coinvolgere il figlio nelle loro problematiche.

Alienazione parentale: quali sono le conseguenze penali e civili

La legge agisce verso il genitore alientante che non osserva i provvedimenti stabiliti dal Tribunale, pur di allontanare il figlio dall’ex partner, tramite querele e condanne. Dal punto di vista civile si può richiedere ed ottenere un ammonimento del genitore alienante attraverso sanzioni, risarcimento del danno ed inversione del collocamento per giungere addirittura all’affidamento esclusivo. In queste circostanze il ruolo dell’avvocato è fondamentale perché oltre a difendere il cliente, cioè il genitore alienato, si occupa principalmente di difendere i diritti fondamentali dei minori e quindi cerca di far comprendere al genitore alienante che è importante mettere da parte l’odio per il bene dei figli, i quali necessitano di affetto e di cure sia da parte del padre, che della madre. Solo così è garantito l’autentico diritto alla bigenitorialità dei minori e si eviteranno gravi danni duraturi nel tempo.