Com’è regolamentata la marijuana legale in Italia

marijuana legale in Italia

Quando si parla di marijuana legale c’è il rischio di iniziare una discussione infinita tra favorevoli e contrari alla liberalizzazione. In questi discorsi, però, non bisogna dimenticarsi di un fatto fondamentale: in Italia la vendita della “cannabis light” è legale dal 2016, in virtù di una legge (la numero 242) entrata in vigore a gennaio 2017 e tutt’ora in vigore.

La marijuana legale in Italia

Ma cosa prevede questa legge? Come si applica? Le norme che reoglano il commercio di cannabis in Italia fissano un paletto decisivo per la vendita della marijuana legale: la vendita è consentita per la cannabis con un contenuto di THC (il tetraidrocannabinolo, principio attivo che crea l’effetto psicotropo) fino e non oltre la percentuale dello 0,2%. Inoltre il venditore di cannabis legale non è responsabile penalmente fino alla soglia di THC dello 0,6%, oltre questo limite la marijuana viene ritenuta illegale e sequestrata dalle autorità giudiziarie e, per i venditori, si apre un fascicolo che poi finirà in tribunale. Queste due ambigue limitazioni aprono a diverse interpretazioni e smagliature della legge.

Ma non è finita qui: in una sentenza della Cassazione del maggio del 2019,  i giudici hanno spiegato che la legge del 2016 sulla cannabis light «qualifica come lecita unicamente l’attività di coltivazione di canapa delle varietà iscritte nel catalogo comune delle specie di piante agricole» per uso e fini medici e, difatto, hanno bandito tutti gli altri prodotti, come foglie, inflorescenze, olio, e resina.

Questa interpretazione crea ancora più scompiglio e la cassazione rimanda ai tibunali a decidere se, dopo il sequestro, c’è oppure no l’efficacia drogante nel prodotto sequestrato.

Thc e Cbd

Ma da cosa è composta la marijuana? In qualsiasi tipo di cannabis, legale o no, vi sono vari componenti ma quelli a cui la legge Italiana fa più attensione sono il THC e il CBD.

Gli effetti psicotropi sono dati, come detto, dal THC e sono capaci di modificare lo stato psicofisico del soggetto (attenzione, comportamento, umore ecc). Invece il cannabidiolo (definito anche Cbd) contenuto nella marijuana non induce allo “sballo”maha un effetto di ansiolitico naturale, rilassa e sostituisce altri tipi di farmaci che servono proprio a controllare l’ansia. 

La marijuana legale e la vendita online

Ricordiamo che l’Italia, agli inizi del novecento e per più di mezzo secolo, è stata una dei maggiori produttori di canapa (con cui si possono produrre carta e tessuti epuò essere utilizzata anche nel settore della cosmetica e dell’edilizia); ma dalla nascita della legge 262 in Italia è nata un’industria della cannabis legale, tra cui vari negozi “green”, con un giro d’affari continuamente in crescita (solo nel periodo di lockdown causato dal Coronavirus si è calcolato che, rispetto al periodo precedente, c’è stato un aumento del 300%) che vede in campo circa 1.500 imprese, tra punti vendita fisici e siti di cannabis light online, che promuovono la vendita e l’utilizzo della marijuana legale.

Cannabis per uso terapeutico

La canapa legale ha varie proprietà benefiche e, grazie alla collaborazione tra il ministero della Salute e il ministero della Difesa, dal 2016 questo prodotto viene realizzato nello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze e successivamente venduta nelle farmacie dietro presentazione di prescrizione medica. 

Essa viene prescritta per il trattamento del dolore cronico e di quello associato a varie patologie come la sclerosi multipla, le lesioni del midollo spinale, per contrastare la nausea ed il vomito che sono effetti collaterali causati da chemioterapia, radioterapia e terapie per l’Hiv e come stimolante dell’appetito in pazienti con disturbi alimentari o affetti da Aids.

Purtroppo in Italia siamo abilissimi a crearci problemi e, tra propaganda politica e sentenze della magistratura che creano incomprensioni più che chiarezza, preferiremmo avere una legge che sia più chiara invece che ambigua ed una politica  prenda definitivamente una posizione chiara ed una magistratura persegua con la massima severità chi fa “il furbetto” per puntare in maniera definitiva su di un mercato in forte crescita che potrebbe dare uno slancio all’economia del nostro paese.