Google Analytics e not provided: come svelare le keyword

Google Analytics e not provided come svelare le keyword

Hai notato che le visite al tuo sito sono improvvisamente cresciute ma non sai perché? Ti stai chiedendo cosa hai fatto di buono per ottenere questo risultato e replicarlo?
Al contrario, forse nonostante continui a caricare contenuti di qualità non riesci a posizionarti bene.
In questo caso può esserti utile sapere quali chiavi di ricerca i tuoi utenti cercano, seguiamo i consigli di Gianpaolo Antonante e vediamo perché è importante in questa guida.

Chiavi di ricerca: cosa sono e a cosa servono

Prova a digitare una frase nella barra degli indirizzi di Google. Ad esempio potresti cercare ‘migliori agriturismi in Italia’.
Come noterai, immediatamente usciranno diverse pagine. Come ha fatto Google ha sapere quali pagine mostrare? Semplice, con le chiavi di ricerca.
Se usi Google Analytics potevi visualizzare queste ‘query’ alla voce ‘traffico organico’. In questo modo avevi una vera istantanea delle chiavi che le persone usavano per arrivare a te.
Comprendi quanto è importante svelare le keyword che portano gli utenti al tuo sito?
Il punto è che Google, per ovvi motivi di privacy, da diversi anni nasconde le keywords, e questo ha messo in difficoltà chi, conoscendole, poteva strutturare delle buone campagne di conversione.
Niente paura, perché esiste un modo per svelare quelle parole ‘magiche’.

Not provided: di cosa si tratta?

Letteralmente not provided significa ‘non fornito’, o ‘non disponibile’.
È quello che Google ti dice quando provi a conoscere le tue KW. I più maligni fanno notare come, nel momento in cui si struttura una campagna pubblicitaria a pagamento come ‘Adwords’, magicamente le KW ricompaiono, ma non è questo lo scopo della presente guida.
Vediamo subito infatti come recuperare quelle keywords in due modi molto semplici:

  • con Analytics, andando a visionare le statistiche;
  • con Google Search Console, per vedere il funzionamento del sito.

Con questi due strumenti gratuiti puoi risalire al modo in cui i tuoi utenti arrivano a te.
In questa guida ci concentriamo sul primo esempio, e ti forniremo una guida step by step.
Quindi, con Analytics devi usare il filtro ‘Np Rewrite‘.

Creare un nuovo filtro con Google Analytics

Per creare questo nuovo strumento ti basta accedere al pannello di Analytics come amministratore, poi selezionare la voce filtri e quindi cliccare su ‘aggiungi nuovo‘.
Adesso:

  • denomina il nuovo filtro ‘NP Rewrite‘;
  • seleziona prima filtro personalizzato e quindi avanzato.

A questo punto ti troverai davanti alla compilazione di alcuni campi a tendina.
Il campo A dovrà prevedere la voce del menù ‘termine della campagna’, e qui dovrai digitare .not provided.
Nel campo B, alla voce ‘URL della richiesta’, dovrai scrivere .*.
Poi vai alla voce ‘Output in’ e quindi ‘Constructor’, e posizionati nel campo ‘Termine della campagna’. Non preoccuparti per tutti questi passaggi, sono molto più semplici di quello che sembra, e se seguirai questo pannello imposterai in pochi minuti i campi nel modo giusto.
Nel menù a tendina che ti abbiamo indicato per ultimo digita ‘np – $B1’.
Infine, negli ultimi campi rimasti, cioè l’A e il B, metti la spunta a tutti i campi tranne che alla voce minuscole-maiuscole.
Salva ed il gioco è fatto.
Il trucco consiste nel fatto che (dopo i necessari aggiornamenti) il sito al posto di ‘not provided’ inizierà a mostrare quali sono le pagine che hanno attratto i tuoi utenti.