Lo sviamento della clientela: cos’è e che pericolo rappresenta
Una delle problematiche che interessano le aziende riguarda la concorrenza sleale ovvero quelle azioni poste in essere al fine di ottenere un vantaggio ingiustificato all’interno del mercato a danno di un azienda. Il concorrente sleale al fine di raggiungere tale obiettivo può porre in essere differenti tipologie di azioni, fra queste si possono citare il copiare ed imitare i prodotti venduti da un altro competitor. Il concorrente sleale che pone in essere tali operazioni consegue un vantaggio particolarmente rilevante all’interno del mercato in quanto grazie ai prodotti copiati ottiene un profitto senza aver sostenuto alcuna spesa in merito alla ricerca o allo sviluppo.
Una tipologia di concorrenza sleale è rappresentata dallo sviamento della clientela il quale sostanzialmente si può definire come una sorta di dirottamento dei consumatori dall’impresa che agisce correttamente all’interno del mercato all’impresa di cui è titolare il concorrente sleale il quale grazie alle sue manovre sleali riesce a dirottare i clienti alla sua azienda a scapito e a danno di quella che opera lealmente e nel rispetto di tutte le normative.
La concorrenza sleale e lo sviamento clientela costituiscono un fenomeno preoccupante in ragione dei possibili danni che subiscono le imprese che subiscono tali pratiche scorrette.
Lo sviamento della clientela è determinato da una sorta di tranello nella quale vengono di fatto ingannati i consumatori i quali grazie all’utilizzo di pratiche scorrette finiscono per rivolgersi al concorrente sleale piuttosto che all’imprenditore che opera correttamente all’interno del mercato.
Come prevenire e quali prove sono necessarie al fine di contestare lo sviamento della clientela
Prevenire il fenomeno relativo allo sviamento di clientela non costituisce un operazione di semplice predisposizione. Tale difficoltà è legata sopratutto al fatto che il fenomeno in questione non dipende totalmente dall’imprenditore che opera in modo corretto all’interno del mercato. Quest’ultimo al fine di prevenire lo sviamento della clientela può esclusivamente procedere al monitoraggio rispetto alle azioni predisposte dai competitor e all’attivazione di tutti i suoi canali distributivi e commerciali al fine di monitorare in modo costante il proprio bacino d’utenza.
In merito a quali prove sono necessarie al fine di contestare in giudizio la concorrenza sleale sviamento clientela occorre precisare che queste ultime sostanzialmente variano in considerazione della specifica tipologia della concorrenza sleale e conseguentemente delle azioni scorrette poste in essere dai competitor avversari.
In particolare con riferimento allo sviamento della clientela al fine di contestare quest’ultima è necessario raccogliere e presentare delle prove che dimostrino l’imitazione o la contraffazione posta in essere dal concorrente sleale. In questo contesto occorrerà inoltre presentare tutte le prove relative alla titolarità del marchio o del prodotto che è stato imitato o contraffatto.
Nel caso in cui lo sviamento della clientela sia stato determinato da un intervista denigratoria posta in essere dal concorrente sleale sarà sufficiente presentare in giudizio le prove relative all’esistenza di tale intervista.
Lo sviamento della clientela: come difendersi
Nel caso in cui lo sviamento della clientela venga accertato esistono due differenti tipologie di tutele che possono essere esperite differentemente a seconda che le azioni di concorrenza sleale siano ancora in corso oppure siano cessate.
Nel caso in cui le azioni di concorrenza sleale siano ancora in corso l’imprenditore che sta subendo tali azioni potrà richiedere un provvedimento d’urgenza con il quale venga inibito al concorrente sleale la possibilità di poter proseguire nello svolgimento delle sue azioni scorrette e sleali.
Nel caso in cui viceversa le attività di concorrenza sleale siano già cessate l’imprenditore che ha subito tali azioni avendo subito un danno più o meno ingente avrà la possibilità di poter richiedere un risarcimento del danno. In merito alla quantificazione di quest’ultimo la giurisprudenza ha elaborato degli appositi criteri che permettono di quantificare in modo pratico il risarcimento del danno nel singolo caso specifico.
I criteri in questione concernono la restituzione di tutti gli utili conseguiti mediante le attività di concorrenza sleale e il risarcimento di tutti i danni conseguenza di tali azioni poste in essere dal concorrente sleale.
Al fine di ottenere maggiori informazioni in merito al cos’è e come difendersi dallo sviamento della clientela si consiglia di visitare il sito https://www.studiolegaleadamo.it/
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